La centrale idroelettrica di Palo Viejo in Guatemala

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Su segnalazione della fondazione americana EDLC (Environmental Disaster Law Center), ho iniziato ad occuparmi nel 2011 delle conseguenze ambientali delle attività di costruzione della centrale idroelettrica di Palo Viejo nella regione del quiche, ad opera di ENEL.

Tale attività viene eseguita di concerto con una ONG locale denominata Fundamaya, considerato che il progetto viene realizzato nel cuore del territorio dei Maya Ixiles.

Le conseguenze ambientali non sono disastrose, ma sono tali da alterare il rapporto che le comunità Ixiles hanno con il territorio. Analizzando tale caso, sono emersi, danni ambientali a parte, altri profili critici quale la violazione del diritto, sancito nella convenzione n° 169 dell’OIL, delle comunità indigene ad essere consultate quando si intende realizzare un progetto nelle terre da loro occupate, e soprattutto le circostanze che ENEL:

– è entrata in società con un latifondista locale che si è macchiato di atroci crimini durante la guerra civile ed utilizza manodopera quasi schiavistica, bambini compresi, per la lavorazione del caffè;

– ha dichiarato di aver speso nell’area più di 4,5 milioni di euro in opere sociali, le quali sono del tutto inesistenti fatta eccezione per una struttura il cui valore è stato periziato da un ingegnere in € 270.000,00 circa;

– esporterà l’energia prodotta in altre aree del paese.

ENEL opera in Guatemala attraverso una società di diritto guatemalteco denominata ENEL Guatemala.

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