In pieno territorio Maya Ixil, l’Enel – in associazione con un latifondista locale coinvolto in diversi scandali e dedito al lavoro in condizioni schiavistiche anche di minori – intendeva costruire una centrale idroelettrica per accedere alla quale avrebbe dovuto attraversare alcuni villaggi indigeni.
I mezzi pesanti non potevano passare per le stradine esistenti, per cui Enel ha proceduto a ridisegnare la geografia di alcuni villaggi, costruendo strade imponenti.
Il Guatemala ha ratificato la Convenzione dell’OIL 169 che obbliga il Governo e le imprese che intendono realizzare progetti in territori in cui vive una popolazione indigena a consultarla e ad acquisire il suo consenso, cosa che ENEL Guatemala intendeva fare presentandosi agli incontri con i leader indigeni scortata dall’esercito che circondava i villaggi.
In data 29/7/11 veniva inviata ad ENEL una lettera – mai riscontrata, né contestata – in cui tali storture venivano denunciate; successivamente, stando a quanto riferito dalle comunità, furono di fatto abbandonate.
All’esito di una serie di incontri con le comunità ed i loro legali avvenuto nel 2012, le prime hanno poi deciso di continuare il contenzioso dinanzi ai Tribunali locali.